“Community”. Questa è la parola con cui potrei descrivere la Juilliard.
Non appena sono arrivata qui a New York, il 25 Agosto 2017, ho avuto un’accoglienza più che speciale. Alla Juilliard ci sono studenti che provengono da ogni angolo del mondo e la prima preoccupazione della scuola è quella di farli sentire a casa. La loro nuova casa.
La prima settimana è stata un’immersione nel percorso di orientamento. Le regole della scuola, quelle sulla sicurezza, la politica dei visti negli USA… gli studenti internazionali devono stare molto attenti: un solo errore e vieni rispedito a casa senza esitazioni! Ad esempio, non ci è consentito lavorare all’esterno della scuola come pure ballare a titolo gratuito senza aver prima ricevuto l’autorizzazione dalla Juilliard stessa.
Dopo tutti questi incontri, devo ammetterlo, arrivavo alla sera completamente fusa. Non si tratta solo di stare attenti: ascoltare e comprendere qualcosa in inglese richiede molto impegno, specialmente se sei italiana e hai studiato inglese solo a scuola! Non nascondo che a volte faccio ancora fatica a sostenere un’intera conversazione, ma ci sto lavorando e sono dell’idea che tutto è possibile con un bel po’ di pratica e volontà.
Dopo la prima settimana di orientamento, siamo entrati in pieno regime con le lezioni di danza. Insegnanti incredibili provenienti dalle più rinomate compagnie di danza: Limon, Graham, Balanchine, American Ballet Theater … la maggior parte di loro non sono giovani, naturalmente, ma di sicuro la loro esperienza e il fatto di aver lavorato a stretto contatto con grandi artisti è un qualcosa che li rende unici.
Ancora stupita dalle innumerevoli nozioni che sto imparando ogni giorno, ora sto letteralmente saltando nella seconda settimana di questa incredibile avventura.
C’è ancora molto da imparare. E, se volete, possiamo scoprirlo insieme.
Andrea Dal Prato