Comincio a sospettare che la mia insegnante di moderno a settembre avesse ragione nel dire:
“It’s September and then you graduate”.
il primo anno accademico sta già giungendo a termine, e io devo ancora rendermi conto della nuova dimensione spazio-temporale in cui mi trovo.
Le ore in studio a provare non diminuiscono, i compiti per casa, nemmeno.
Si avvicina lo spettacolo di fine anno, che prevede l’esibizione di alcuni studenti fortunatelli. Lo spettacolo prevede infatti:
- choreographic honors: Tra tutti i pezzi preparati per i workshop dell’anno accademico, ne vengono selezionati una quindicina, che verranno nuovamente esibiti nel teatro principale della scuola. Quest’anno tra i pezzi selezionati vi è anche “Lost in translation”, duetto ideato a febbraio da Alex Sargent, studente del secondo anno, e realizzato da me ed Alvaro (altrimenti chiamato “danzatricio spagnolo”).
La scorsa settimana ci siamo ritrovati in sala, per ripassare la coreografia e soprattutto adattarla ad un palco grande tre volte tanto l’originale.
Mai avrei pensato di esibirmi in un duetto su un palco di New York City, mi fa un po’ specie.
- Missa Brevis: Tradizione vuole che ogni anno gli studenti del primo anno si esibiscano in una versione abbreviata di “Missa Brevis”, pezzo realizzato da José Limon proprio nelle sale della scuola nel 1958. A 60 anni dalla creazione, la nostra classe riprodurrà gran parte del pezzo e concluderà probabilmente questa tradizione.
Questa dell’11 e 12 Maggio sarà l’ultima esibizione dell’anno accademico, dopo di che seguiranno i colloqui con gli insegnanti, e a poche ore di distanza mi troverò su un volo diretto in Europa.
Au revoir!… E primo anno di college fu.
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Orgogliosissima ?