La prescelta

La prescelta

Il secondo semestre del secondo anno si fa sentire fin dal primo giorno.

Non dico di non essere eccitata, ma nonostante le tre settimane di vacanza, l’ansia si fa nuovamente sentire ed indubbiamente le giornate risultano meno spassose.

Ne sono certa, il problema sta tutto in “The Rite of Spring”. Il pezzo verrà esibito a fine Marzo in occasione di Spring Rep, ovvero la messa in scena di tre famosi pezzi di repertorio, esibiti dai ragazzi del secondo, terzo e quarto anno. “The Rite of Spring” é infatti uno dei colossi della danza moderna. Svariati coreografi ne hanno realizzato differenti versioni, e noi presenteremo quella di Martha Graham, una delle pioniere della danza moderna. La nostra insegnante di Graham, Terese Capucilli, é stata colei su cui il pezzo é stato realizzato, da Martha stessa… Insomma diciamo che meglio di lei pochi lo sanno! Come già raccontavo io farò parte del corpo di ballo, ma sono anche stata nominata understudy della solista, ovvero colui o colei che impara anche i passi del solista nel malaugurato caso in cui si facesse male e non potesse esibirsi. (Per coloro che si chiedessero la risposta é no: non ho intenzione di fare lo sgambetto a nessuna delle due soliste scelte!)

Il pezzo di per sé é complicato. Giusto per rendere l’idea: nella storia, la solista, ovvero la prescelta per il sacrificio, é costretta a ballare fino alla morte. Easy.

Insomma un po’ l’aver cominciato le prove mesi in anticipo, un po’ il fatto di dover ipoteticamente danzare fino alla morte ogni giorno, cosi come il fatto di non poterlo provare se non in un angolo, rende tutto più complicato. Mi sto rendendo conto che  la figura dell’understudy é probabilmente una delle più complicate. Di fatto a me e a Todd (il mio partner understudy) non viene mai data l’occasione di provare la coreografia, se non di lato mentre l’effettivo solista la sta eseguendo. Questo significa da un lato che tutte le ore di prove noi understudies non le passiamo a sudare come dei cani, ma ciò non esclude il fatto che un qualsiasi giorno l’insegnante possa chiedere a noi di provare il pezzo, e noi dobbiamo saperlo tutto alla perfezione come se lo avessimo ballato per tutti questi mesi. Insomma sto aspettando con grande terrore il giorno in cui Terese dirà: “Would you like to give it a try, Lidia?”, ed io con nonchalance le dirò “Sure.”, ed in testa mia mi dirò “F**k.”

Bene, che dire, non mi resta che provarlo per conto mio a tarda sera. Peace out!

Pic. by Mathias Goldstein

 

 

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